martedì 30 gennaio 2018

LABirintiFOTOgrafia - Paesaggi Urbani

LABirinti FOTOgrafia
«FuoriAsse» in collaborazione con Cooperativa Letteraria (Associazione Culturale) indice la terza edizione di LABirinti FOTOgrafia.


Il tema centrale del concorso è il rapporto tra luoghi e persone. L’obiettivo è quello di sviluppare, attraverso la fotografia, una consapevolezza più matura dei luoghi che abitiamo e condividiamo, riconoscendo, oltre alle emozioni che questi luoghi scaturiscono, la naturale relazione tra luoghi e persone. 

Regolamento
  • LABirinti FOTOgrafia prevede la selezione di progetti fotografici composti da nove fotografie dello stesso autore organizzate, laddove è possibile, seguendo il filo di una narrazione.
  • Le immagini dovranno essere accompagnate da una descrizione del progetto (massimo 300 caratteri).
  • Ogni autore può partecipare singolarmente o con un collettivo, purché le singole immagini che compongono il progetto non siano distinte o suddivise tra autori diversi, ma ciascuna sia espressione del collettivo nel suo insieme.
  • Sono ammesse fotografie d’epoca purché presentate dall’autore o dai legittimi eredi secondo un progetto originale e contemporaneo.
  • Le opere potranno essere realizzate in fotografia digitale, analogica o Polaroid. Le immagine realizzate in analogica e Polaroid dovranno essere presentate per la selezione in formato elettronico attraverso una scannerizzazione.
  • Il comitato promotore si riserva il diritto, durante la preselezione, di escludere immagini che possano essere considerate offensive o lesive di diritti di terzi, con particolare attenzione ai soggetti più deboli.
  • Al fine di proteggere i diritti dei soggetti rappresentanti, ove legalmente necessario, in fase di preselezione potrà essere richiesta una liberatoria da parte dei soggetti fotografati.
  • La partecipazione al concorso è gratuita.

Fa parte integrante del processo di selezione la pubblicazione, in forma anonima, sul blog (http://labirintifotografia.blogspot.it) dei progetti presentati e la discussione pubblica tra i membri della giuria (che saranno anche loro in anonimato) attraverso commenti critici ai progetti. 

Al termine della selezione il nome dell’autore sarà reso pubblico per ogni progetto fotografico. Il giudizio prenderà principalmente in considerazione l’originalità e la rilevanza del progetto, la coerenza tra le fotografie e il progetto stesso, oltre che il suo valore estetico e poetico.

In una prima fase saranno selezionati 10 candidati. Tra questi solo 3 passeranno nella fase finale. 

I partecipanti al concorso saranno, al contempo, giudici dei progetti di fotografi professionisti presentati dai giurati stessi. Tali progetti saranno visibili in una sezione a parte del blog. Il voto dei partecipanti comporterà la consegna di una targa"Selezione LABirinti".

La premiazione si svolgerà all’interno del Festival LABirinti, organizzato da Cooperativa Letteraria a Torino. 

La proprietà e i diritti delle immagini inviate restano degli autori e la partecipazione non implica in nessun modo la cessione di tali diritti. L’autore garantisce, con l’iscrizione e l’accettazione del regolamento, l’autorizzazione a pubblicare sul blog le immagini inviate.

La data di scadenza per l’adesione è fissata per le ore 24 del 15 marzo 2018.
Entro tale data i candidati dovranno inviare all’indirizzo diletta.loguzzo@cooperativaletteraria.it   
  •      Progetto fotografico di n. 9 immagini (formato jpg)
  •      Titolo del progetto
  •      Descrizione del progetto (massimo 300 caratteri)
  •      Nome, cognome e recapito telefonico dell’autore
  •      Curriculum autore
  •      indicazione dell’immagine scelta per il Concorso bandito su Instagram
  •      Autocertificazione e Autorizzazione (che potrai scaricare dal sito)

PREMI
  Il primo classificato esporrà il proprio lavoro accanto a quello di un autore professionista e autorevolmente riconosciuto, selezionato dalla giuria stessa.
  La mostra bi-personale verrà inaugurata durante il Festival a Torino (presso la Galleria Febo e Dafne) e sarà, successivamente, ospitata a Milano (presso lo spazio Nour).
   Le eventuali spese di stampa per la mostra sono a carico degli autori.
  La casa editrice Aguaplano metterà a disposizione dei primi tre classificati una selezione di libri di narrativa, saggistica, cataloghi d’arte e fotografia.
  La pubblicazione in formato elettronico dei progetti dei primi tre classificati all’interno di un catalogo in co-edizione con Aguaplano – Officina del Libro.



PROIEZIONI


Proiezioni
Il progetto nasce da un lavoro che ho eseguito al Centro Direzionale di Napoli, vivendo poco distante da lì, ad Avellino. Il Centro Direzionale sembra quasi essere un’isola che viaggia indipendente da ciò che la circonda. E’ formata esclusivamente da palazzi in vetro e il suo Sky-Line è visibile dopo aver osservato l’orizzonte descritto dal Vesuvio. Al di fuori del Centro si sviluppa il normale quotidiano di una città caotica come Napoli, tra vicoli, commercianti ed automobilisti impazziti. Ecco che l’”isola” Centro Direzionale si distingue per ordine e …”proiezioni”. A proposito di queste un giorno, mentre scattavo, un ragazzo si fermò e mi chiese cosa potessi mai fotografare tra quei…palazzoni. Io risposi che fotografavo…proiezioni. Quel giovane se ne andò stupito senza dire altro.














URBAN LIFE


Urban life
Il progetto Urban Life nasce dall’esigenza di raccontare e di raccordare la svariata umanità  delle aree metropolitane.

Vi è mai capitato di essere in metro e chiedervi qual è la storia della persona che vi sta seduta di fronte?
A me succede sempre, è un’ossessione, passo da un film mentale all’altro.
Dalla parrucchiera di colore di Notting Hil, alla cameriera in pausa a Fontana di Trevi o alla ragazza che si allena in un circo di periferia.
Non c’è studio o premeditazione nelle foto, scatto per puro istinto.
E’ dopo, quando le rivedo, che nascono le storie, che escono quei particolari che al momento non avevo notato.

Mesi fa a Berlino,con amici, mentre eravamo seduti ad un tavolo di un bar, dopo aver visitato il museo dell’olocausto, poco distante c’era un cliente sulla settantina, da solo che stava consumando birra e mangiando qualcosa.
Mi sono estraniato dalla conversazione ed ho iniziato a chiedermi chi fosse, da dove veniva, quale fosse la storia della sua vita.
Aveva un completo grigio, sul panciotto due piccole macchie, mangiava in un modo composto, quasi rituale. Aveva nel taschino della giacca una piccola digitale che ogni tanto tirava fuori, scattava una foto ai passanti e la riponeva nel taschino continuando il suo pranzo, perché?
Inizia il mio film.
Da un po’ quel signore era rimasto vedovo, doveva aver lavorato presso qualche ministero o scuola, frequentare un centro anziani dove gli amici gli avevano consigliato di farsi un piccolo viaggio per distrarsi, per evadere.
Berlino in quel periodo dell’anno era l’ideale, visitare musei, prendere un traghetto e fare un giro per la città.
Non lo fotografo….troppo distratto dal mio film.
Dopo mezz’ora ci alziamo per andare via e dopo aver percorso circa cinquanta metri dico ai miei amici di proseguire e torno indietro in direzione del vecchio signore.
Lo saluto e lui, gentilmente, mi dice di sedermi.
Con il mio pessimo inglese inizio a fargli delle domande, se gli piaceva Berlino, cosa aveva visitato, da dove veniva.
Vedovo, di Amburgo, insegnante, per la prima volta in quella città, di origini ebree.
Io li chiamo“ Labirinti Mentali”.
Labirinti Mentali che diventano Labirinti Fotografici.

Ti rendono la vita difficile.












sabato 27 gennaio 2018

LA CITTA' CHE NON C'E'

La città che non c’è
La città che non c’è è un progetto in continua evoluzione. Interamente costituito da autoritratti e realizzato
nel paesaggio urbano e suburbano della provincia di Taranto. Lo scopo del progetto è quello di rivolgere lo
sguardo verso aree potenziali ma abbandonate o mai messe in vita dopo la loro edificazione, ponendo
l’accento sul forte legame empatico che si crea tra uomo e luogo.










venerdì 26 gennaio 2018

SOLA

Sola

Un secondo e improvvisamente sei vuoto, i tuoi muri, i tuoi oggetti, ti infastidisce fino alla tua stessa pelle, ma non puoi portarlo via ... devi solo elaborare la realtà, lasciare il tuo interno, respirare profondamente e vivere di nuovo. I tuoi muri, i tuoi oggetti, tutto è ancora lì, come ricordi.













































domenica 7 gennaio 2018

VITA DA CAMPO

Vita da campo
Come si evince dal titolo, questa è una ricostruzione storica della prima guerra mondiale che riassume in queste 9 foto che fanno parte di un progetto più ampio,la vita da campo dei soldati italiani che si preparavano ad andare in guerra.

Dal risveglio,al rito della barba al capitano,al rattoppare le divise,accendere il fuoco e preparare un pasto caldo, la distribuzione della posta dai propri cari, fino ad arrivare all'addestramento quotidiano. Questo il mio modo di descrivere un paesaggio urbano!










L’ARTE DI ARRANGIARSI

L'arte di arrangiarsi
Che l’Italia sia un Paese ricco di creatività e inventiva non è certo cosa nuova. Ma la vera capitale della creatività è, senza dubbio, Napoli, dove da sempre, vuoi per storia, vuoi per genetica, l’arte di arrangiarsi è diventata quasi una cultura. Qui i suoi abitanti cercano di tirare avanti in tutti i modi senza mai fare male a nessuno.